Si è svolto il tavolo tecnico al MUR, per proseguire il confronto in relazione alle tematiche riguardanti il CCNL.
Abbiamo evidenziato la necessità di procedere con prontezza alla stesura dell’atto d’indirizzo propedeutico per il rinnovo triennale del CCNL 2019/2021, auspicando altresì che il documento possa essere il più ampiamente condivisibile.
Abbiamo infatti rappresentato all’ARAN come l’Atto d’indirizzo debba contenere i punti espressi nel Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale sottoscritto lo scorso marzo con UIL CGIL e CISL, partendo dal mantenimento dell’elemento perequativo e della vacanza contrattuale, senza andare ad incidere sull’aumento del trattamento fondamentale previsto per il personale.
È per noi fondamentale anche il richiamo ad un rafforzamento del Welfare, alla rivisitazione dell’Ordinamento Professionale, PEO, PEV e prevedere tra le materie oggetto di confronto e/o contrattazione l’organizzazione del lavoro la formazione del personale, la mobilità interna, l’articolazione dell’orario di lavoro, nonché disciplinare il lavoro agile e i regolamenti che hanno ricadute sul rapporto di lavoro.
Con riferimento al personale che opera presso le A.O.U. ai sensi del D.lgs. 517/99 è sempre più necessaria una sezione dedicata che disciplini tutte le norme di riferimento più dettagliate e ben definite relative anche all’assistenza e ai rapporti con le regioni di riferimento.
Relativamente alle risorse economiche dedicate per ex lettori di madre lingua e collaboratori ed esperti linguistici, sarà necessario definire un ruolo unico introducendo una distinta disciplina all’interno del CCNL che contempli pari trattamento economico, di mansioni e funzioni.
Il confronto su tutti questi temi è ancora in una fase interlocutoria. L‘auspicio è che nei prossimi incontri si inizi finalmente a concretizzare le misure necessarie per rispondere alle esigenze e alle problematiche rappresentate.
Come sempre vi terremo informati.
La Segreteria Nazionale
Risorse finanziarie
Nella parte economica si dovrà tenere conto del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale” siglato dal Presidente Draghi e dalle OO.SS., salvaguardando l’elemento perequativo della retribuzione e l’anticipazione della Indennità di Vacanza Contrattuale che dovranno confluire nella retribuzione fondamentale senza intaccare l’incremento contrattuale previsto per il rinnovo dei contratti;
Necessario semplificare la costituzione e l’utilizzo dei Fondi delle risorse decentrate e d’Istituto e intervenire per evitare che il peso economico degli incrementi contrattuali siano a carico dei Fondi di finanziamento dei nostri Atenei, già in forte difficoltà. Prevedere che, così come avviene nel resto della PA, il costo contrattuale sia a carico del bilancio dello Stato.
Abbiamo ribadito la necessità del superamento dei vincoli del fondo del salario accessorio che rappresenta un punto fondamentale per consentire una fase contrattuale serena e proficua.
Contrattazione collettiva e partecipazione sindacale
Premesso che la riforma del Pubblico impiego, come indicato nel Patto succitato e come più volte sottolineato dal Ministro della Funzione Pubblica “dovrà muoversi su due direttive: investimenti in connettività con anche la realizzazione di piattaforme efficienti e di facile utilizzo da parte dei cittadini; aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, anche selezionando nelle assunzioni le migliori competenze e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro, senza costringere a lunghissime attese decine di migliaia di candidati».
È perseguendo questi propositi che il Ministero della Pubblica Amministrazione intende avviare una nuova stagione di relazioni sindacali che punti sul confronto con le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e a centrare obiettivi ambiziosi.
Sulla base di quanto previsto nel Patto e in relazione alla volontà più volte espressa dal Ministro della Funzione Pubblica, è indispensabile superare il d.lgs. 75/2017 riportando alla contrattazione integrativa le materie relative all’organizzazione del lavoro e all’articolazione dell’orario di lavoro. Inoltre, auspichiamo l’introduzione di relazioni sindacali a livello MUR, dove poter aprire un confronto concreto e continuo sui temi generali del settore.
Welfare contrattuale
Il contratto nazionale dovrà individuare modalità di incentivazione dell’istituto del welfare contrattuale, con particolare attenzione al sostegno alle famiglie e alle prestazioni sanitarie, all’istruzione e alla mobilità, senza dimenticare di estendere alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici le agevolazioni fiscali sul welfare contrattuale già previsti nel settore privato.
Rapporto di lavoro
Nel Contratto nazionale sarà necessario sancire il principio di non discriminazione nei confronti del personale a tempo determinato in tema di diritti, permessi e posizioni economiche. Inoltre, sarà indispensabile una regolamentazione dei contratti atipici.
Lavoro agile
Il contratto nazionale dovrà disciplinare, in ottica di innovazione digitale, di miglioramento dei servizi e in particolare per una maggiore conciliazione vita/lavoro, il lavoro agile all’interno del Comparto definendone regole certe ed omogenee.
Il lavoro agile, complementare e non alternativo al lavoro in presenza, dovrà essere uno strumento utile al superamento delle disuguaglianze di genere (occupazione femminile e sviluppo professionale) che rappresentano oggi un’emergenza sociale.
Sarà quindi necessario che il contratto nazionale e la contrattazione integrativa, possano disciplinare l’organizzazione del lavoro, i permessi, i diritti sindacali, le fasce di contattabilità, la formazione e il diritto alla disconnessione, ecc.
Ordinamenti professionali
È indispensabile che la contrattazione nazionale riveda gli attuali ordinamenti per tutti e tre i settori Ricerca, Università e Afam, in cui oggi si evidenziano i limiti di un sistema che ha generato in molti casi un sotto inquadramento del personale, inserendo immediatamente nel contratto nazionale risorse aggiuntive o prevedendo una sequenza contrattuale successiva al contratto con risorse ad hoc.
In particolare, nella Ricerca sia per la valorizzazione del personale ricercatore e tecnologo che per quello tecnico-amministrativo, si impone la necessità di un superamento degli attuali sia degli artt. 15 e 54 che dell’art. 90, con l’individuazione di meccanismi alternativi realmente praticabili ed esigibili.
Nell’Università la modifica dell’ordinamento dovrà riguardare l’abolizione della categoria B (ad esaurimento), la valorizzazione delle professionalità acquisite attraverso una semplificazione delle progressioni economiche e di carriera, la creazione di nuove aree e profili.
Va risolto il problema dei CEL e del Personale delle Aziende Ospedaliere Universitarie trovando una soluzione definitiva all’interno del nuovo contratto.
Nell’Afam particolare attenzione dovrà essere posta sulla derubricazione e aggiornamento delle declaratorie della categoria EP, il titolo di studio di accesso per i coadiutori e la riqualificazione del personale attraverso nuovi inquadramenti.
Formazione
La formazione dovrà assumere un ruolo centrale nella vita lavorativa del personale dei nostri Enti. Il Contratto nazionale dovrà disciplinare in modo innovativo il diritto alla formazione, che dovrà essere generale ma anche specifica e mirata, per raggiungere il duplice obiettivo di migliorare le competenze specifiche e aumentare le conoscenze, con particolare attenzione alle competenze digitali ed informatiche.
AFAM
In particolare, nella sezione AFAM il Contratto nazionale dovrà codificare gli impegni della docenza nell’attività di ricerca e di didattica. Definire il profilo della docenza nel coordinamento e organizzazione nei progetti di ricerca oltre l’attuale impegno orario. Definire il rapporto tra docenza e libera-professione artistica con l’introduzione dell’opzione per il tempo definito. Disciplinare le figure tecniche introdotte dalla legge di bilancio 2021 (accompagnatori al pianoforte di clavicembalo, ecc.). Rivedere i permessi artistici reinserendo l’anno sabatico. Mobilità del personale dovrà tornare ad essere materia contrattuale.
Soddisfacenti le risposte della Ministra
Piena disponibilità alla riapertura dei tavoli tecnici avviati con il precedente Ministero (es. Policlinici, CEL, ecc.);
Impegno al reperimento di risorse aggiuntive per la valorizzazione del Personale attraverso la modifica degli Ordinamenti che oggi non rispondono più alle reali esigenze degli Atenei, degli EPR e dell’AFAM, in modo da poter, tra l’altro, sopperire ad evidenti situazioni di sotto inquadramento del Personale;
Riconoscimento delle specificità dei nostri settori, con la consapevolezza di dover giungere ad un sistema di interscambiabilità tra i settori e le varie professionalità presenti;
Impegno a convocare in tempi brevissimi un tavolo tecnico per il confronto sul PNRR;
Disponibilità ad investire risorse sulla Formazione che dovrà riguardare quantità e qualità, per aumentare le competenze del Personale dei nostri settori;
Saranno rivisti gli indicatori per la premialità riaprendo alle progressioni di carriera ed economiche;
Ha evidenziato come il Ministero stia lavorando sul Decreto semplificazione e sul Decreto reclutamento che dovrebbero uscire nel mese di maggio;
Ha assicurato il massimo impegno con MEF e Funzione Pubblica per il superamento dei vincoli dei Fondi del salario accessorio.
Sul tema Policlinici e CEL il Ministero ci invierà la documentazione predisposta sui Policlinici universitari e sta lavorando alla definizione di un testo sui CEL, frutto anche del confronto già avviato nei mesi scorsi.
La Segreteria Nazionale
Lo studio su benifici di una Excess Profit Tax per grandi imprese avvantaggiate da pandemia
Dichiarazione di Pierpaolo Bombardieri Segretario generale UIL.
“Bisogna prevedere l’introduzione di una excess profit tax, una tassa sui profitti in eccesso, per quelle aziende, in particolare multinazionali, che hanno tratto dei vantaggi economici dalla pandemia: non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di efficacia del sistema economico”.
A rilanciare la proposta è il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che si affida anche a uno studio realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca europeo, Eures, per sottolinearne l’opportunità e la fattibilità.
“Quella della tassazione sui profitti in eccesso - prosegue il leader della Uil - non sarebbe affatto una novità: fu programmata negli Stati Uniti d’America già nel 1917 e anche Keynes ne fu uno dei fautori. Oggi, la pandemia ha allargato le diseguaglianze e se molte realtà produttive sono sprofondate in una crisi piena e, a volte, irreversibile, altre invece hanno tratto vantaggi economici, anche molto rilevanti, da questa situazione. Le cosiddette Big Pharma o alcune imprese della logistica e dei servizi, ad esempio, hanno accumulato consistenti guadagni. È giusto, dunque - ha sottolineato Bombardieri - prevedere un’aliquota aggiuntiva su questo surplus di profitti: i proventi di tale gettito fiscale dovrebbero essere messi a disposizione come investimenti per il rilancio della produzione e dell’economia e per contribuire a ridurre le diseguaglianze”.
Bombardieri, poi, ha fatto riferimento ad alcuni dati di carattere generale. “Insieme all’Eures - ha sottolineato il leader della Uil - stiamo studiando quale possa essere il ritorno fiscale di una tale tassa. Nel frattempo, però, abbiamo anche verificato che la fiscalità d’impresa in Italia è assolutamente in linea con la media europea e internazionale. Nel 2020, infatti, i redditi di impresa in Italia risultano tassati con un’aliquota del 27,8% in linea sia con la media dei Paesi UE27, pari al 26,5%, sia con le aliquote applicate in Giappone, Canada e Usa. Inoltre, abbiamo riscontrato che, negli ultimi 25 anni, la tassazione sulle imprese si è dimezzata sia in Italia (dal 53,2% al 27,8%) sia nell’UE. Soprattutto, però - ha rimarcato Bombardieri - abbiamo rilevato che il “peso” delle imposte sui redditi delle imprese, nel 2018, si è attestato ad appena il 4,5% del totale delle entrate nazionali fiscali e contributive. Ammonta invece al 25,6% il “peso” delle imposte sui redditi delle famiglie. Molti altri dati si evincono da questo studio, ma - sia chiaro - non è assolutamente nostra intenzione proporre, in questa fase di crisi, un incremento della tassazione sulle imprese: tutt’altro. Noi pensiamo, semplicemente - ha concluso il leader della Uil - che un provvedimento del genere debba riguardare solo chi ha tratto ampio profitto dalla pandemia e, contestualmente, debba porsi l’obiettivo di favorire chi, invece, ne è rimasto travolto”..
Roma, 1 aprile 2021
Nell’accogliere positivamente la decisione della Funzione Pubblica di sospendere la decurtazione dello stipendio nei primi 10 giorni di malattia applicata ai dipendenti pubblici, ribadiamo che però questo taglio retributivo rappresenta, a prescindere dalla fase contingente che viviamo in queste settimane, una vera e propria discriminazione ingiustificata rispetto ai lavoratori degli altri settori che va superata.
La sospensione, pertanto, deve necessariamente far ragionare finalmente sull’opportunità di chiudere una parentesi legislativa penalizzante, che si è protratta per fin troppi anni e che grava sulle tasche dei lavoratori.
La UIL sostiene con forza la necessità di abrogare una previsione normativa non più accettabile e ben oltre i limiti di legittimità costituzionale.
Altro aspetto di rilievo è quello della promozione, in questo contesto, delle forme di lavoro agile nelle nostre Pubbliche Amministrazioni.
La UIL ha sempre manifestato l’esigenza di adeguare ai tempi le modalità organizzative del rapporto di lavoro, con l’obiettivo di migliorare il benessere degli ambienti di lavoro e la produttività sia dei singoli lavoratori sia della resa delle stesse aziende, pubbliche in questo caso.
Invitiamo nuovamente, quindi, la Ministra a convocarci a Palazzo Vidoni per condividere, in primo luogo, le misure per facilitare al massimo le procedure per lo Smart Working e tutte le altre che si rendessero necessarie per superare l’emergenza.
L’emergenza che il Paese sta vivendo dimostra ancora una volta l’importanza del servizio pubblico come elemento essenziale del benessere dei cittadini nonostante il continuo attacco ai dipendenti e la riduzione degli investimenti.
I lavoratori pubblici hanno confermato, in questi giorni difficili, la loro serietà, dedizione e professionalità.
LA SEGRETARIA GENERALE DI ATENEO DELLA UILRUA UNICAMPANIA
Maria Rosaria Cuocolo
Foccillo: assunzioni, stabilizzazioni e aggiornamento delle competenze per i lavoratori della P.A.
Informativa 29 gennaio 2020